TAPING KINESIOLOGICO


In Riabilitazione con il termine Taping si definisce la classica metodica che in genere viene detta “bendaggio”, cioè un bendaggio con benda non elastica che ha come unico scopo quello di stabilizzare e/o immobilizzare un’articolazione. Invece con il termine Taping Kinesiologico si definisce una metodica differente, cioè un bendaggio con un nastro elastico adesivo, tagliato e personalizzato dall’operatore a forma di strisce o cerotto, non è medicato con sostanze chimiche o lenitive, è di cotone ed elastane spalmato di un collante anallergico a base d’acqua; ha funzioni curative in caso di dolori articolari, in seguito a lievi traumi o infortuni e nel post-operatorio. L’ingresso ufficiale del Taping Kinesiologico nel settore professionale internazionale è datato 1988, in occasione delle Olimpiadi di Seoul, poi successivamente è stato diffuso negli USA e in Europa. Inizialmente questa metodologia era utilizzata solo in ambito sportivo, oggi è applicata per il 40% nella riabilitazione sportiva e per il 60% nella riabilitazione in generale. Le strisce kinesiologiche si applicano direttamente sulla zona interessata, cioè sulla zona sovrastante un muscolo, un tendine o un'articolazione, in qualsiasi regione del corpo, con la specifica funzione di contenere nella sua sede naturale la porzione interessata, in modo da tenerla in tensione o no a seconda del tipo di problema che si presenta, senza limitare la libertà di movimento. La funzione del taping kinesiologico è cosi spiegata: una volta applicato sulla zona interessata il trattamento inizia da subito e continuerà nell’arco delle 24/48 ore successive, mantenendo attivi i processi di recupero dell’organismo durante i normali movimenti fisiologici (equilibrio omeostatico). Le strisce kinesiologiche spesso vengono utilizzate anche per facilitare la riduzione di edemi e migliorare la circolazione linfatica e sanguigna, queste infatti durante il movimento di alcune “pliche cutanee”, che sono state create nell’applicazione dall’operatore, favoriscono il movimento muscolare e vascolare, così ogni volta che si muove quella zona si genera una sorta di micromassaggio locale che mantiene in attività i meccanismi drenanti; in modo analogo possono essere applicate anche per influenzare positivamente le funzioni viscerali. Dato che l’applicazione di taping kinesiologico genera uno stimolo nei confronti della circolazione sanguigna e linfatica è controindicato in presenza di traumi acuti muscolo-tendinei e articolari, ferite, infezioni, ulcere cutanee, flebiti, metastasi e trombosi acuta. Ogni striscia di taping kinesiologico viene applicata in base a delle tecniche, modalità e regole ben precise, dettate da una specifica metodica, la “Kinesiologia Applicata”. Quindi è importante non affidarsi al primo che s’improvvisa esperto in materia e dice di saper applicare il taping kinesiologico, magari perchè l’ha visto su una rivista o ha visto qualche video sul web, bisogna rivolgersi solo ad un professionista sanitario che si occupa di riabilitazione e che abbia fatto un corso di formazione professionale. La Kinesiologia applicata dà una grande importanza alla muscolatura con una visione funzionale globale, asserendo che i muscoli non sono solo necessari al movimento, ma sono anche in grado di influenzare la circolazione sanguigna, linfatica e la temperatura corporea; quindi una cattiva funzionalità muscolare è spesso causa di disfunzioni che possono dare origine a infortuni. La cosa più importante nell’applicare le strisce kinesiologiche è usare la giusta tensione, dato che la tensione modifica la sua funzione; infatti se viene applicato con elevata tensione, va a facilitare l’attivazione del muscolo, mentre se viene applicato con tensione moderata e lieve contribuisce alla stabilizzazione dell’articolazione attraverso feedback propriocettivi. Dopo l'applicazione di taping kinesiologico, in base alla problematica e alla patologia, è opportuno un trattamento conservativo con riposo per circa 5/6 giorni e l'eliminazione di tutti i fattori scatenanti, successivamente si passa ad un trattamento fisioterapico di tipo fisico come: Tecar, Laser, Magneto, Crioterapia, Ultrasuoni, Massaggio, Rieducazione Funzionale, etc.